La Finanza del lunedì - 1 Febbraio 2021
di Alessandra Pitzalis | pubblicato il 8 febbraio 2021
Buongiorno!
Il Covid 19 segna un importante punto di svolta per tante questioni, sicuramente per la Cina, di conseguenza è importante rivedere i portafogli d’investimento alla luce dei cambiamenti in corso.
Il PIL Cinese è riuscito a crescere del 2% contro il -5% /-10% di tutti gli altri paesi sviluppati.
La Cina rappresenta oggi il secondo maggiore mercato azionario al mondo e sta diventando strategico anche il suo mercato obbligazionario.
L’investimento nei mercati cinesi non si può più considerare marginale, oramai deve essere parte strategica di ogni asset.
Alcuni tra i motivi sono questi:
- Da maggio 2018 Morgan Stanley, uno dei più importanti fornitori di servizi finanziari del mondo, ha incluso ufficialmente le azioni cinesi di classe A nei suoi indici.
I mercati finanziari cinesi sono aperti agli investitori esteri.
Si tratta di azioni di società con sede nella Cina continentale, quotate in Yuan e scambiate nelle Borse di Shanghai e Shenzhen.
E richiamerà un flusso sempre più importante di investitori.
Nel 2025 i titoli cinesi rappresenteranno circa il 50% dell'indice MSCI Emerging Markets.
- Vediamo dove sta andando il mondo dall’andamento della classe media.
L’Europa e l’America dopo la guerra negli anni 50, si sono sviluppate e hanno avuto una crescita straordinaria soprattutto grazie alla classe media.
Entro il 2030 i 2/3 della classe media globale sarà in Asia, saranno circa 3 miliardi. - Siamo in momento epocale per la Cina, sta diventando sempre più autonoma.
E’ un cambio di paradigma, la vecchia Cina basava la sua crescita economica sull’export, esportava in tutto il mondo a basso costo e basso prezzo.
La nuova Cina vuole contare come l’America dove i 2/3 del PIL è dato dai consumi interni, quindi maggiore sviluppo del terziario e il manifatturiero, rispetto all’export.
Inoltre è un grande importatore di petrolio e di microprocessori.
La guerra con l’America che di commerciale aveva poco, era tecnologica, infatti gli obiettivi di Trump erano le società cinesi quotate al Nasdaq, come Huawei, Tik Tok.
Le tensioni hanno avuto il risultato di stimolare la Cina a velocizzare la produzione interna di microprocessori. Prima importava circa 200 miliari di dollari di valore di microprocessori, da Taiwan e dall’America soprattutto.
L’altro tema riguarda il petrolio, in quanto importa circa il 15% del mercato mondiale.
Non a caso la Cina ha detto che vuole diventare carbon free entro il 2060. Vuole essere autosufficiente con le energie, quindi con le rinnovabili.
La quota di mercato più importante nell’eolico è cinese. Nel solare 9 pannelli su 10 sono cinesi. - Lo scorso novembre è passato inosservato a causa delle elezioni USA, il RCEP il più importante accordo commerciale internazionale al mondo. Rappresenta il 30% dell’economia mondiale. La presenza di Cina, Giappone e Corea (rivali storici), ma anche di Australia con cui la Cina ha avuto turbolenze in un unico accordo, è sensazionale e cambierà gli equilibri mondiali del commercio.
Per l’Italia è una buona notizia, Il nostro export totale è di 43 miliardi di dollari in questi 15 Paesi.
Questo patto al quale gli USA non hanno aderito, alla fine consentirà alla Cina sempre maggiore indipendenza.
Si stima che il PIL cinese nel 2028 sorpasserà il PIL USA.
Non investire in Cina significa rimanere fuori da una parte significativa della crescita mondiale.
Il consiglio è di rivolgersi alle migliori società di gestione per scegliere bene, dato che esistono.
In ogni caso per investire in modo cauto consiglio sempre gli acquisti con piano di accumulo.
Si partecipa ai rialzi e contemporaneamente si riduce la volatilità.
Concludo con le buone notizie sull’Italia.
Finalmente siamo usciti dalla deflazione, i consumi sono in ripresa, nonostante tutto.
L’inflazione è salita allo 0,5% rispetto al -0,3% di dicembre.
Infine ecco le borse della settimana scorsa
L’instabilità politica in Italia e il rallentamento della campagna vaccini nel resto d’Europa hanno impattato negativamente.
Ma ormai sappiamo che questi piccoli cali sono occasioni di acquisto per chi investe con un orizzonte di lungo termine.
Ftse Mib -2,28%
Dow Jones -0,98%
S&P 500 -0,92%
MSCI world -2,39%
Eurostoxx -1,83%
Infine, l'indice VIX è 29,33 leggermente salito rispetto alla settimana scorsa.
Ci aiuta a capire la volatilità dei mercati.
A presto e buon inizio settimana.
Alessandra Pitzalis
Viale Bonaria 58 Cagliari
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