La finanza del lunedì 28 febbraio 2022

Non dobbiamo sbagliarci. 

Le misure adottate dagli Stati Uniti, dalla UE Canada e Gran Bretagna non sono solo una ritorsione per l’attacco della Russia all’Ucraina!

Non sono solo il tentativo di ostacolare le attività di affari degli oligarchi o limitare la crescita della Russia di Vladimir Putin. 

Sono un vero atto di guerra.

Una guerra difensiva che risponde alla più grave aggressione a uno Stato e ai principi di libertà, democrazia e autodeterminazione mai visto sul suolo europeo dalla fine della seconda guerra mondiale. 

Putin nel dichiarare guerra all'Ucraina ha sbagliato i suoi calcoli, oggi si trova con le spalle al muro, dato che gli è stato impedito l'accesso alle risorse finanziarie per proseguire con la sua follia . 

Il mondo risponde lanciando un’atomica alla Russia, isolandola finanziariamente, quasi completamente dalle transazioni internazionali (esclusione dello SWIFT sistema che collega  11.000 banche e altre società di oltre 200 paesi è la spina dorsale del sistema internazionale di trasferimento finanziario), insieme ad altre misure altrettanto drastiche come il blocco dello spazio aereo UE e USA e il rifornimento di armi direttamente all'UCRAINA da perte dell'Europa, nonostante non ne faccia parte.


Sono state bloccate la banche centrale russa insieme ad alcune delle banche maggiori non ancora rese note e sanzionati personalmente politici e oligarchi russi per indurli alla rivolta contro Putin.

Una misura di tale proporzione si prese solo contro la Germania nazista.

Al di là della inutile retorica spendibile davanti alla tragedia come una guerra,  e le conseguenze devastanti in primis per il popolo russo e ucraino, il dovere di consulente finanziario mi impone di valutare il contesto con lucidità;  quindi offro alcune considerazioni che spero possano essere utili a guardare oltre e valutare la realtà con obiettività.


IMPORTANTI CONSIDERAZIONI

La Russia in risposta potrebbe aumentare i prezzi delle materie prime tra cui gas, grano (importiamo il 17% del fabbisogno) e fertilizzanti.

L’europa è fortemente dipendente dalla Russia per l’approvvigionamento energetico, solo l’Italia importa il 40% del fabbisogno di gas.

Con questa crisi Putin di fatto ci obbliga a rivedere le nostre politiche energetiche miopi degli ultimi decenni e a cercare velocemente alternative alla dipendenza dal gas russo e forse inconsapevolmente ha anche consentito di trovare un altro motivo di coesione in questa Europa ancora troppo frammentata.

LA BCE

Dal lato banca centrale europea possiamo ipotizzare che, invece di cessare gli acquisti sui titoli di stato, potrebbe decidere di continuare con gli acquisti per sostenere il mercato e le aziende in previsione di questi aumenti.

La crisi Ucraina porterà un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime, oro petrolio, gas, e se dal lato consumi familiari rappresentano un costo dal lato investimenti sono un’opportunità d’investimento.

Per avere un po' di conforto però voglio portare un grafico su precedenti crisi.

LE GUERRE NEL PASSATO.

Prima di tutto le reazioni dei mercati alle guerre sono sempre state limitate nel tempo e mediate dal contesto macroeconomico e anzi offrono delle vere e proprie opportunità di acquisto.

In ogni caso essendo meno dipendenti sul fronte energia dalla Russia, sia la Cina che gli USA, dovrebbero avere impatti molto limitati.

Venerdì quando le borse USA sono andate in territorio positivo l'ho pensato subito.

COSA INTENDO?

Dalle chiusure di venerdì in cui le borse hanno reagito  con un rimbalzo superiore al 3% (tutte le borse mondiali) , ho pensato fossero influenzate soprattutto del rialzo dei tassi.

Infatti la guerra potrebbe rallentare le decisioni delle banche centrali di aumentare i tassi anche se il problema dell’inflazione rimane.

Il compito è molto difficile per le banche centrali, dovranno controllare l’inflazione senza frenare la crescita, dato che l'Inflazione non è dettata dall’aumento della moneta in circolazione ma dall’aumento dei prezzi per l’energia!

Quindi la situazione è critica anche per questo motivo, ma è importante valutare i dati statistici e storici.

Vediamo insieme un grafico sulle precedenti crisi passate, come si può notare i recuperi successivi sono importanti per ampiezza e durata. 

OGGI LE BORSE EUROPEE APRIRANNO IN CALO dopo le decisioni dell’UE ma tutto dipenderà dagli esiti dell’incontro tra Putin e Zelensky.

Invece, le borse asiatiche sono positive.

Voglio a tal proposito mettere in evidenza l’importanza della DIVERSIFICAZIONE dato che in ogni situazione difficile le opportunità non mancano.


CONCLUSIONI in 4 punti.

"Nella tendenza del medio e lungo termine dei mercati azionari, che si conferma rialzista, ci sono dei cali chiamiamoli “pit-stop” periodici, che rappresentano la naturale fase in cui questi mercati rifiatano, si riassestano, scaricano gli eccessi e si preparano a ripartire."

In questo momento ci sono dei rischi..il peggiore non voglio nemmeno ipotizzarlo in quanto significherebbe l’uso del nucleare da parte di Putin con le conseguenza che tutti possiamo immaginare, ma rimanendo nell’ambito dei normali rischi di natura finanziaria…parlo di quelli eliminabili con il tempo, è doveroso ricordare che sono proprio i rischi ad avere un’altra faccia della medaglia, quella delle opportunità.

I portafogli stanno soffrendo adesso, nessuno si aspettava due cigni neri a distanza di due anni uno dall’altro!

Di sicuro la volatilità sarà centrale anche nel 2022. per contrastarla abbiamo i piani di accumulo.


Da tenere presente :


  1. le aziende quotate non subiscono gli effetti della crisi come le aziende sparse sul territorio.
  2. questi ribassi dell’ultimo periodo hanno riportato il livello dei prezzi di borsa delle aziende quotate vicino agli utili, questo concetto è fondamentale in borsa; in sintesi parecchi titoli sono grandi occasioni d’acquisto che gli investitori internazionali non tarderanno a cogliere. Significa che non abbiamo nessun pericolo di bolla finanziaria (la bolla del 2000 è durata 3 anni)
  3. La crisi FINIRÀ. Dobbiamo stare tranquilli dato che nei portafogli abbiamo adottato sempre  le regole auree di controllo del rischio, quello legato alla solidità delle aziende per intenderci. I nostri portafogli hanno questi elementi : DIVERSIFICAZIONE - QUALITÀ DEI TITOLI - PIANI DI ACCUMULO (riducono la volatilità e portano il guadagno in virtù dell’acquisto sistematico e continuo, a breve porterò un approfondimento sul tema pac.)
  4. Statisticamente  le crisi che impattano sulle borse portano rimbalzi spesso superiori al calo stesso, nei 36 mesi successivi !quindi è ragionevole  aspettarsi tempi non troppo lunghi per il recupero.


Sono consapevole della difficoltà psicologica del momento ma posso confermare senza paura di smentita che non esiste alternativa all’investimento!!


Con l'augurio che sia comunque una buona settimana, rimango a disposizione per eventuali chiarimenti o ulteriori rassicurazioni.

A presto.

Alessandra


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alessandra pitzalis

Consulente Finanziario Iscritto all’Albo dei Consulenti Finanziari Delibera Consob N° 13354 del 27/11/2001

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