Strategia di difesa in 6 punti.

Come fare per difendere i nostri investimenti  durante questa crisi e come cogliere le opportunità?


In un momento di estrema tensione le tendenze degli investitori spaziano tra il desiderio di vendere e lasciare tutto il denaro in liquidità per i più timorosi, mantenere fermo l'investimento fino al desiderio di cogliere l'occasione dei prezzi bassi e fare aggiuntivi per gli investitori più "sportivi", ma le risposte, per evitare rischi inutili, possono essere solo di due tipi:

strategia di difesa, ossia cercare di ridurre la volatilità usando strumenti di difesa dei i portafogli, oppure  strategia di attacco per cogliere le opportunità comprando sui ribassi.

Sono consapevole, è inutile negarlo, di quanto la nostra razionalità sia messa a dura prova e quindi lo sforzo di spostare lo sguardo oltre l'orizzonte, oltre il conflitto, oltre la crisi economica, quando tutto questo sarà alle spalle, può essere grande,  per cui, prima di tutto ragioniamo su come difendere i portafogli.

La scorsa settimana si è chiusa in territorio positivo.

La guerra prosegue ma le borse cercano il rimbalzo.

La banca centrale europea mantiene invariate le sue decisioni, lasciando intendere di aver timore in misura maggiore dell'inflazione (ormai oltre il 5%) che della guerra.

L'obiettivo della Banca centrale è quello di mantenere il tasso d'inflazione intorno al 2%.  

Senza entrare nei dettagli, come la scelta di specifici strumenti e relativo peso , dato che sono da affrontare in trattativa privata,  vediamo insieme quali sono le mosse da compiere per una allocazione difensiva del portafoglio; quali sono le caratteristiche principali su cui puntare per mantenere il portafoglio stabile anche se il conflitto dovesse assumere dimensioni più ampie.


   Strategia difensiva in 6 punti.

1- DIVERSIFICARE

Evitare di concentrare gli investimenti in pochi titoli ma utilizzare fondi, avendo cura di suddividere gli investimenti per aree geografiche (Usa, Europa, Asia ecc) settori (Industriali, ciclici, beni di consumo, tecnologici, fondi che investono in energie rinnovabili aderenti a criteri ESG ..ecc)  che investono in aziende solide, non indebitate oppure in ETF (fondi che replicano gli indici). 

Le aziende americane anche se possono soffrire per la guerra non sono presenti nell'area euro in misura significativa (rappresentano -1% dello S&P 500). 

Si possono aprire opportunità per i titoli tech americani essendo meno legati ai rischi di sanzioni sulle materie prime, gli stati uniti importano petrolio dalla Russia per una percentuale residuale del fabbisogno.

2- MATERIE PRIME

Inserire materie prime come copertura dai cali dell'azionario ( vedere il mio articolo sul blog).  Teniamo presente che la Russia incide per il 40% delle importazioni di GAS e il 30% di petrolio dell'UE; è il maggiore fornitore di grano del mondo, mentre l'Ucraina è un importante esportatore di mais, grano e semi oleosi.

L'analista Gabriel Dabach di eToro presume che, in caso di conflitto prolungato, l'oro possa superare i 2000 dollari l'oncia e che, oltre ai materiali come palladio, alluminio, nickel, gas, si apprezzeranno le azioni petrolifere, le quali generano un flusso di cassa continuo, ottimo per dividenti e la possibilità per le società di poter riacquistare le proprie azioni (termine tecnico buyback); strategia utilizzata sia per ricostituire la compagine aziendale e far risalire il prezzo delle azioni.

3-DOLLARO

È considerato valuta rifugio per i mercati, si è apprezzato durante la crisi del 2008 e durante la pandemia del 2020. La supremazia del dollaro non è soltanto un retaggio del secolo americano. Dietro l'accettazione del dollaro negli scambi internazionali c'è l'affidabilità di uno stato di diritto, la certezza delle regole, l'imparzialità dei tribunali. I valori dell'occidente hanno una funzione rassicurante per tutti gli operatori economici e continua ad essere l'investimento preferito proprio da quei paesi meno liberali.

4- TITOLI O FONDI LEGATI ALLA CRESCITA 

L'inflazione europa arrivata al 5 % Inserire titoli ma meglio i fondi, per rispettare il punto 1,  che crescono con la crescita globale nel lungo termine, ossia appartenenti allo stile Value (valore ), che rappresenta titoli maturi, aziende solide. Lo stile Value rappresenta titoli con prezzi di borsa sottostimati rispetto agli utili aziendali e in questo momento di rotazione settoriale, per la ripresa dei consumi post pandemia,  sono in ripresa dopo anni di bassa crescita di borsa.

Favorire settori e mercati ciclici tra cui energia per le prospettive degli utili, finanziari ( prezzi crescono in quanto favoriti dall'aumento dei tassi) e Eurozona in cui troviamo importanti aziende value. L'attuale crisi ha spinto verso un'accelerazione alla transizione energetica per rendere il mondo occidentale indipendente dalla Russia e quindi andrebbero a beneficiarne i titoli esposti alle energie rinnovabili.

5-SETTORE HEALTHCARE (SANITARIO)

Costruire una strategia difensiva con il settore sanitario globale può migliorare il "rapporto rischio rendimento"; il concetto significa che potrebbero mantenere il rendimento sufficientemente stabile con poche oscillazioni nel lungo periodo.

6- RIVOLGERSI AD UN CONSULENTE ESPERTO

Questo più che una strategia difensiva è un consiglio.  Stiamo vivendo un momento particolarmente difficile e i cambiamenti in corso sono a dir poco epocali, a causa della pandemia prima e adesso a causa della guerra nel cuore dell'europa. Le carte in tavola sono in continuo cambiamento e il supporto di un professionista è fondamentale, sia per evitare errori di tipo strategico e tecnico sia di tipo psicologico, ovvero la tentazione di liquidare gli investimenti.

 Il momento tragico mette a dura prova la nostra razionalità, oltretutto siamo reduci da due anni di pandemia e le relative restrizioni ma, come capita in ogni crisi, si possono aprire interessanti opportunità.

Prima di affrontare la strategia d'attacco è necessario mettere in evidenza alcuni aspetti importanti della situazione.

In questo momento stiamo assistendo ad un calo dei prezzi nelle borse che sembra abbiano assorbito sia il cambio di rotta della banca centrale che  la Guerra in Ucraina, dato che ufficialmente le truppe occidentali non sono coinvolte; il recente colloquio positivo tra Xi Jinping e Biden in cui è stata ribadita la necessità di porre fine al conflitto nell'interesse di tutti, esito per nulla scontato vorrei aggiungere, lascia ben sperare per la fine del conflitto, almeno sul piano militare.

 Quindi, se la guerra non dovesse estendersi dovrebbero tornare gli acquisti e con il cessare del conflitto assisteremo al rimbalzo...

In questo grafico troviamo i rimbalzi post bellici della storia, furono straordinari e non esisteva internet.

Ma la strategia di attacco la vedremo nel prossimo articolo....

Stay Tuned


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A presto 

Alessandra










 

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alessandra pitzalis

Consulente Finanziario Iscritto all’Albo dei Consulenti Finanziari Delibera Consob N° 13354 del 27/11/2001

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