Come investire se le borse ti spaventano

"È una verità universalmente riconosciuta che un investitore  abbia bisogno di un consulente finanziario preparato.L’esigenza aumenta di fronte a crescenti livelli di ricchezza".

Tale considerazione nasce spontanea dopo la lettura di una frase di Peter Lynch, uno dei più importanti investitori al mondo al pari di Warren Buffet, riportata a seguire.

L' investitore americano, leggendario gestore di fondi, famoso per la gestione del fondo Fidelity Magellan uno dei fondi di maggior successo della storia, con la sua strategia ha ottenuto un rendimento del 29,2% annuo per venti anni.

Uno vero guru della finanza.

“Nei mercati, l’organo più importante è lo stomaco, non il cervello. 

Se studi la storia, la storia è una lezione importante, ciò che impariamo è che i mercati scendono e scendono parecchio. La matematica è semplice: in 93 anni, il mercato ha subìto 50 cali del 10%, mediamente una volta ogni due anni, questo lo chiamiamo correzione. Sempre in 93 anni poi, i mercati hanno subìto 15 cali di oltre il 25%, una volta ogni 6 anni circa, questi li chiamiamo Bear Market. Questo è tutto ciò che devi sapere. Devi sapere che ogni tanto il mercato scende.

Se non sei pronto per questo, non dovresti possedere azioni.”

Peter Lynch

Secondo Lynch, le persone non pronte ad accettare i crolli in cui i mercati cadono ciclicamente non dovrebbero investire in azionario.

Se condivido totalmente la sua affermazione della parte iniziale, invece mi trovo in disaccordo nella conclusione.

Nella mia esperienza, la maggior parte delle persone necessitano solo del supporto di un consulente esperto per investire con serenità, di una figura di riferimento dotata delle necessarie competenze, sia tecniche che comportamentali, con la quale confrontarsi. 

Ritornando alle borse che, nella settimana appena trascorsa, sono state altalenanti tra ribassi e rialzi, hanno chiuso la settimana con un venerdì caratterizzato da importanti rialzi per tutti i listini. 


La schermata dei valori borsistici relativa alla giornata di Venerdì pare un tentativo di rimbalzo dei listini, come sempre succede dopo i crolli del resto.

Potrebbe essere il segnale di una inversione di tendenza dei mercati tanto atteso, ma lo scopriremo solo vivendo, invece nel caso fosse solo un falso segnale dovremmo sempre tenere presente che, se inflazione, guerra, rallentamento economico, sono una fonte di preoccupazione importante per investitori di brevissimo termine, come dimostrano i recenti cali, sono invece una opportunità per gli investitori di medio e lungo periodo, come noi.

Sono consapevole, è inutile negarlo, di quanto la nostra razionalità sia messa a dura prova e quindi lo sforzo di spostare lo sguardo oltre l'orizzonte, oltre il conflitto, oltre la crisi economica, quando tutto questo sarà alle spalle, può essere grande,  ma la storia ce lo insegna:

Viviamo tempi difficili ma, quando saranno superati rimarranno nella memoria come un ricordo lontano, come ogni calo del passato,  ormai metabolizzato e dimenticato dato che poi ha consentito ai mercati di raggiungere nuovi massimi.

Vorrei solo che tale ricordo non fosse intriso di rimpianti per le occasioni mancate.

Purtroppo il ripetersi della storia non è condizione sufficiente per ritrovare la razionalità perduta e necessaria a cogliere le occasioni date dai ribassi dei mercati.

In vent'anni di esperienza, lo schema comportamentale dei miei clienti, tranne poche e rare eccezioni si ripete identico, acquistare quando il mercato sale. 

Anche se nessuno ha mai venduto durante i cali, motivo di grande orgoglio per me, ho riscontrato una forte attrazione all’investimento nelle fasi rialziste dei mercati, soprattutto se in rialzo da diverso tempo. 

La motivazione è psicologica. 

La propensione all’investimento è direttamente proporzionale al rialzo dei mercati, in quanto i mercati in crescita offrono la falsa sensazione di conforto e rassicurazione, invece,  la logica suggerisce il comportamento opposto, ossia l'acquisto durante i ribassi.

Ma tra il dire e il fare esiste lo stomaco, ovvero le emozioni che lo impediscono.

Sono le emozioni ad influenzare le nostre decisioni, talvolta ci impediscono di prendere quelle corrette altre addirittura inducono all’errore, come la vendita in perdita e il relativo versamento in conto corrente.

Non tutti comprendono quanto sia importante la gestione dell’emotività nella gestione degli investimenti.

Possiamo essere padroni delle maggiori e sofisticate conoscenze dell’alta finanza e delle strategie operative ma senza la capacità di gestire l’emotività, saranno inutili.

Quindi, Peter Lynch, nella sua conclusione dal sapore discriminatorio " se non sei pronto ad accettare i cali dei mercati non dovresti investire in azionario" sembra di fatto voler escludere dal mondo della finanza circa il 20% della popolazione, ovvero quelle persone sprovviste della dose di ‘freddezza’  indispensabile per poter stare con profitto nei mercati finanziari, che non condivido.

Pertanto preferisco concludere la sua argomentazione con un messaggio di incoraggiamento :

“sei non sei pronto per questo, chiedi l'aiuto di un consulente finanziario, preparato ed esperto”

 Tra i compiti del consulente risulta di fondamentale importanza il supporto emotivo, oltre alla scontata capacità tecnica costituita dal combinato disposto tra cultura in materie economico finanziarie, conoscenza degli strumenti e strategie operative, per non diventare schiavi dei mercati ma per coglierne le opportunità.

Sono convinta che tutti possano imparare a stare nei mercati serenamente.

Tutti hanno il diritto di coglierne le opportunità, con i propri tempi e modalità, che i consulenti hanno il compito di individuare.


N.B. Non tutti i consulenti sono in grado, è indispensabile rivolgersi a chi dimostra di essere in possesso della preparazione ed esperienza, le caratteristiche essenziali del buon consulente che, oltre allo stomaco, condicio sine qua non per ottenere soddisfazione, altrimenti meglio lasciar perdere o investire da soli.


A presto.

Alessandra





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alessandra pitzalis

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